J. D. Bradbury, Anton Francesco Doni and his 'Librarie': Bibliographical Friend or Fiend?, «Forum for Modern Language Studies», XLV, pp.90-107, 2009.

P. and «. Dar-cognizione-di-tutti-i-libri-stampati-vulgari», La novella come cornice: la 'Seconda libraria, Nascita della storiografia e organizzazione dei saperi. Atti del Convegno internazionale di studi, pp.43-86, 2009.

G. Castellani, Non tutto ma di tutto': 'La libraria' del Doni Doni's Autobibliography: Tradition and 'Innovation, Dissonanze concordi, pp.327-352, 2003.

. F. Cfr, O. Rabelais, and . Complètes, Édition établie, présentée et annotée par M. Huchon

. Particolarmente-dure-sono and . Le-osservazioni-dedicate-da-alfredo-serrai-alle-librarie-doniane, «Nelle sue Librarie, a furia di voler risultare leggero, divertente, sollazzevole, gustoso e solleticante, Doni aveva perso di vista la natura e le esigenze di un lavoro di ricerca e di organizzazione dei dati, che doveva invece soddisfare, in primo luogo, i criteri della veridicità, della esattezza, e della perspicuità In Italia, la bibliografia degli autori e delle opere italiane nasceva quindi, purtroppo, con il sembiante della stravaganza, della frivolezza e della mondanità, e si trovava fin dall'inizio segnata dalla improvvisazione svagata di chi l'aveva redatta piuttosto a favore di attese vanitose e svenevoli che per un uso autenticamente informativo», Profilo di storia della bibliografia, pp.115-116, 2005.

I. Un-'operazione-consimile-a-quella-attuata-dal-doni-fu-attuata and . Effetti, Vigo editore, 1880) Il compilatore ritenne opportuno tramezzare le schede bibliografiche con venti novelle derivate da autori noti e meno noti della tradizione italiana: nell'ordine Boccaccio Anche se non esplicitato, il modello del Doni e della sua Seconda libraria per questo intarsio testuale è pressoché sicuro, a partire dal fatto che il Raineri Biscia ben conosceva le Librarie doniane (cfr. l'apprezzamento espresso in apertura dei Ricordi bibliografici di C, Livorno, coi tipi di Francesco Vigo, 1885, p. [vii], ove si riconosce che al Doni si devono «le prime mosse della scienza bibliografica»); lo studioso bolognese possedeva tra l'altro un esemplare di D, oggi conservato a Ann Arbor

D. G. Masi, Anton Francesco Doni 1551-1553, «Atti e memorie dell'Accademia toscana di scienze e lettere la formula qui ricordata, impiegata proprio per la Seconda libraria. Sul fronte della sodalità con l'editore Marcolini, che garantisce al Doni un ampio margine di manovra durante un fastoso triennio, vd. pure ID., Il Doni del Marcolini, in Un giardino per le arti. «Francesco Marcolino da Forlì»: la vita, l'opera, il catalogo. Atti del convegno internazionale di studi (Forlì, 11-13 ott, novella come cornice, di cui ricordo qui le acquisizioni principali, pp.9-112, 1988.

. Cfr, l'analisi puntuale dei riusi fornita ivi, pp.108-122

. S. Cfr, L. N. Carrai, M. Di-luigi, L. Di, and L. Pulci, traendola da un ms. che sembra oggi perduto: di qui, pur con aggiustamenti talora di sostanza, essa venne assorbita all'interno della Seconda libraria, Nel 1546 il Doni aveva pubblicato la novella pulciana in un raro opuscolo, pp.53-74, 1985.

G. La-discussione-sulla-paternità-del-belfagor-ha-ripreso-vigore-dopo-la-pubblicazione-di-una-nuova-edizione-delle-novelle-di, . Brevio, . Da-tempo-È-indiziato-di, . G. Del-principecfr, L. Brevio et al., Edizione critica, a cura di S. Trovò Di qui l'importante studio di P. STOPPELLI, Machiavelli e la novella di Belfagor, 2003.

L. 'ipotesi-È-stata-considerata-anche-se-non-accettata-in-toto-nella-recente-edizione-della-favola-per-cura-di-antonio-corsaro, I. N. Machiavelli, D. A. Scritti-in-poesia-e-in, P. Corsaro, E. Cosentino et al., il curatore afferma di propendere semmai per l'idea di un «plagio esplicito da parte di Brevio»). È contro l'ipotesi di Stoppelli la nota di P. TROVATO, L'uovo o la gallina? Dove si discorre della 'Favola' di Machiavelli, del 'Belfagor' di Brevio, della filologia attributiva e del processo decisionale negli studi letterari, Per civile conversazione. Con Amedeo Quondam, pp.293-301, 2012.

M. Costa and . Santagata, a detta del quale il plagio da parte del Brevio ai danni di Machiavelli è pressoché sicuro. Cfr. pure PELLIZZARI, La novella come cornice, Machiavelli. Enciclopedia machiavelliana, 3 voll, pp.1221-1233

. Cfr, S. Ora, and . Machiavelli-e-la-novella-di-belfagor, Saggio di filologia attributiva, p. 82, e CORSARO, Nota al testo, MACHIAVELLI, Scritti in poesia e in prosa, pp.593-605

. La-questione-va-di-pari, esigenza di una più ampia recensio dei testimoni della Favola machiavelliana, soprattutto all'interno di collettori testuali di ampio respiro, quali i numerosi mss. miscellanei cinque e seicenteschi. Pare meritevole di indagini, a titolo di esempio, il ms. 8507 della Bibliothèque de l'Arsenal di Parigi (non segnalato dalla critica machiavelliana e mancante anche al regesto che apre la Nota al testo di CORSARO per MACHIAVELLI, p.pp

. La-questione-rientra-in, P. Da, and . Pellizzari, Forme brevi' nei 'Marmi', in I 'Marmi' di Anton Francesco Doni, tal senso, pp.131-149

G. and L. Storia-e-la-forma, Il riso sotto il velame. La novella cinquecentesca tra l'avventura e la norma, pp.9-71, 1981.

. E. Sul-riuso-massiccio-dei-detti-nella-zucca-vd, . Pierazzo, G. La-'zucca-'del-doni, L. Albanese, R. Battaglia-ricci-e et al., Si aggiunga F. PIGNATTI, Pratica e ideologia del plagio nelle raccolte facete e apoftegmatiche che segnala altri riusi dei Detti polizianei nei Marmi. 21 L'edizione, oggi assai rara a causa dei procedimenti censorî avviati nei secoli a suo carico, ha per titolo Facetie et motti arguti di alcuni eccellentissimi ingegni et nobilissimi signori, [a cura di L. Domenichi], in Fiorenza, s.e., 1548 (colophon, c. K7v: «Stampate in Fiorenza a. ix. d'Ottobre | M. D. XLVIII.»): d'ora in poi si farà riferimento ad essa con la sigla DOMENICHI 1548, Furto e plagio nella letteratura del Classicismo, a La complessa vicenda editoriale dei Detti piacevoli, incluso il ruolo avuto dal Domenichi nel reperimento e nella divulgazione del testo, è stata indagata da T. ZANATO, Per il testo dei 'Detti piacevoli' di Angelo Poliziano, «Filologia e critica» Sull'attribuzione e la cronologia dei 'Detti piacevoli', «Cultura neolatina», pp.509-533, 1981.

U. A. Lo-stesso-studioso-ne-ha-poi-fornito, . Poliziano, D. T. Detti, and . Zanato, Sullo sfondo, si ricordi anche l'approfondita lettura di A, 1983.

1. Girotto, 1. Novelle, and . Girotto, Novelle, facezie, apoftegmi non come un riferimento allusivo alla località di Firenzuola: ma viene meno ogni legame con il senso della facezia

. Sembra, il trattamento riservato nella Zucca al detto 103 della raccolta polizianea, secondo quanto illustrato da PIERAZZO, pp.519-520

D. Questo-il-testo-latino and . Gast, «De histrione. Quidam histrio, cum noctu quosdam fures in domo sua deprehendisset, ait ad illos Nescio quid vos nocte hic invenire velitis, cum sereno die ego nihil invenire possim " » (Convivialium sermonum liber, meris iocis ac salibus non impudics neque lascivis sed utilibus et seriis refertus, p.per IOHANNEM PEREGRINUM

T. Iam, . E. Basileae, . K8r, . «basileae, . Bar-ptolo=-|-maevm et al., La parentela dell'edizione domenichiana dei Detti con la silloge di Gast era stata segnalata per la prima XVI e XVII secolo ove tuttavia, salvo errore, non si fa menzione della facezia in esame e della sua provenienza dalla raccolta del Gast (ma a p. 226 un cenno su un successivo rivolo della tradizione). Cfr. anche PIGNATTI, Pratica e ideologia del plagio nelle raccolte facete e apoftegmatiche 34 DONI, I marmi, I, p. 218, a detta del quale la facezia è «sicuramente di origine classica» e avrebbe notevole diffusione anche in altri florilegi del medesimo genere. Di qui probabilmente l'affermazione doniana secondo la quale l'apoftegma era stato pronunciato anche da un «filosofo antico», Il prelievo dal Domenichi del passo dei Marmi è stato segnalato da PIGNATTI, Pratica e ideologia del plagio nelle raccolte facete e apoftegmatiche 35 «Quel che accade hoggi è accaduto dell'altre volte, quel che si dice è detto et dirassi ancora, et quello che à da essere è stato» (C, c. 5r; D La questione è stata affrontata a più riprese dagli studiosi del Doni: cfr. almeno M. POZZI, Dall'imitazione al «furto». La riscrittura nella trattatistica e la trattatistica della riscrittura Scritture di scritture. Testi, generi, modelli nel Rinascimento, a cura di G. Mazzacurati, M. Plaisance, pp.206-222, 1925.

P. Cherchi and A. F. , Doni: the «Concordanze delle historie» and «the Ideal City», in Postello, Venezia e il suo mondo Atti del convegno di studi promosso dalla Fondazione G. Cini e della Georgia State University in occasione del quarto centenario della morte di G. Postel, pp.291-304, 1988.

C. Apoftemmi, . Motti-sententiosi-in-brevità-di-parole-per-proposta-o-risposta-ad-ogni-maniera-di-dire-accomodati, E. Scelti-da-diversi-autori-greci-e-latini,-e-posti-insieme-et-isposti-da, and . Otto-libri, In Vinegia, apresso Vincenzo Vaugris al segno d'Erasmo, 1546 (d'ora in poi ERASMO 1546) Come abbrivio, su questa raccolta e sul suo traduttore vd, pp.338-342, 1962.

G. Masi, L. Del-negligente, C. A. Girotto, D. Introduzione, C. A. Edizione-critica-e-commento-a-cura-di et al., Atti del convegno (Firenze, 26 novembre IX-LXXX: LXVI-LXVII. Sui Cancellieri e la silloge erasmiana vd. P. CHERCHI, Nell'officina di Anton Francesco Doni, «Forum italicum», XXI Aspetti della fortuna degli 'Apophtegmata' di Erasmo, in Erasmo, Venezia e la cultura padana nel '500. Atti del convegno internazionale di studi storici Per alcuni di questi scritti è ipotizzabile il ricorso a una precedente traduzione della silloge erasmiana, cioè a quella edita nel 1543, probabilmente dal cistercense Giovan Bernardo Gualandi: cfr. I motti et le sententie notabili de prencipi, barbari, greci et romani da PLUTARCHO raccolti. Nuovamente tradotti in buona lingua toscana, Per il legame tra le Sentenze e gli Apophtegmata vd. G. MASI, Introduzione M7v: «In Vinegia, per Venturino Roffinello,Ad instantia di Paulo Girardo. Ne l'anno. M. D. XLIII.»); dopo i cenni di MASI, Introduzione , in DONI, Sentenze Sentenze, su questa edizione vd. P. CHERCHI, Di alcuni volgarizzamenti mal noti. II. Gli «Apophtegmata» di Plutarco e la traduzione di Gualandi ID., L'alambicco in biblioteca: distillati rari, a cura di F. Guardiani, E. Speciale, pp.550-1449, 1987.

. Eloquente-il-caso-di-pietro-aretino, G. Studiato-da, E. E. Falaschi, and . Aretino, alcune fonti degli 'Oracoli de' moderni ingegni' di Ortensio Lando, «Paragone. Letteratura» , XXVII Ma la silloge fu saccheggiata anche da Ortensio Lando, pp.314-317, 1976.

. Tarcho, Il brano sarebbe servito come zeppa anche per la compilazione del commento al Burchiello: cfr

R. Del, B. Dal, and D. , 161 e nota 83 Il termine giocolare (< IOCULARIS), letteralmente 'buffone, giullare', vale qui 'oggetto di burla, di scherno': cfr. Grande dizionario della lingua italiana, 1961.

. Cfr, A. Quanto, . Sorella, and . Riedizioni, 49-53; ma l'articolo non pare sempre condivisibile nelle sue conclusioni, come, a proposito di un caso puntuale, rimarca anche CASTELLANI, pp.343-344

B. and A. F. Doni-scrittore-e-stampatore, Bibliografia delle opere e della critica e annali tipografici, 1960.

. Cfr, D. Rispettivamente-lettere-del, «. Stampato-in-fiorenza, and . Doni, »), cc. 77r-v, rectius 86r-v; Lettere del DONI libro secondo, in Fiorenza, s.e., 1547 (colophon , c. 76r: « ¶ Stampate in Fiorenza Appresso il Doni Adì ix di Settembre | M D X L V I I.»), cc. 13r-14v, e C, cc. 13r- 14v; di qui, essa compare in DONI 1972 Gli snodi della tradizione sono stati ricordati da S. RE FIORENTIN, I «libri di lettere» di Anton Francesco Doni, «Levia gravia», II, 78 e nota 51, e dunque da Patrizia Pellizzari nell'edizione da lei fornita del testo a partire dalle Lettere del 1547: cfr. A. F. DONI, Le novelle. I. La moral filosofia. Trattati, a cura di P. Pellizzari, pp.1546-439, 2000.

L. Novella-doniana-È-modello-riconosciuto-della-qualche-anno-più-tardi-da-matteo and M. Bandello, che ne presenta una ? la novella III 2 della sua raccolta ? di tono del tutto simile anche se di più lungo sviluppo: cfr. M. BANDELLO, La terza parte de le novelle, a cura di D. Maestri, Alessandria, Edizioni dell'Orso Il legame tra i due testi, già segnalato da L. DI FRANCIA, Alla scoperta del vero Bandello. III, «Giornale storico della letteratura italiana» , LXXXI, è stato analizzato da P. PELLIZZARI, Bandello e Doni: tangenze, «Matteo Bandello. Studi di letteratura rinascimentale», II, pp.16-20, 1923.

C. Prefazione-di, E. Tèoli-[-pseudonimo-di, . Camerini, G. Milano, and A. F. Daelli-e-comp-novelle-di, Esiste pure un'edizione spicciolata: Novella del DONI, tratta dalla Seconda Libraria, Venezia, Marcolini MDLI, s.n.t. [ma Torino, Pietro Redini, 1886]: censita da RICOTTINI MARSILI-LIBELLI, Anton Francesco Doni scrittore e stampatore, scheda 157, p. 204, di essa non sembra sopravvivere copia. 48 havuto di male strette: 'venir offeso', 'esser insultato per bene'; per l'espressione cfr. Grande dizionario della lingua italiana , s.v. stretta, nr. 20. 49 con l'arco dell'osso: 'con ogni sforzo, con tutte le forze, Usata dal Doni anche altrove (cfr. DONI, Le novelle. I. La moral filosofia. Trattati, p. 133: «[...] onde noi ci siamo deliberati di metterci tutti con l'arco dell'osso a far che voi abbiate da diluviare» ), l'espressione è commentata in B. VARCHI, L'Hercolano. Edizione critica a cura di A. Sorella, pp.22-23, 1863.

M. Messo and . Di-bastoni, come osservato dalla Pellizzari in DONI, Le novelle. I. La moral filosofia. Trattati, note 5-7 p. 425, le espressioni qui elencate alludono chiaramente tutte alla sfera sessuale. Il wellerismo attribuito al personaggio boccacciano della Licisca, che ricorre alla metafora fallica del bastone (vd. V. BOGGIONE ? G. CASALEGNO, Dizionario storico del lessico erotico italiano. Metafore, eufemismi, oscenità, doppi sensi, parole dotte e parole basse in otto secoli di letteratura italiana, p.335, 1996.

. Vedutosi and . Le-finestre, la borsa lunga, passa et vòta di moneta allude al 'sacco dello scroto, basso, avvizzito (passa) e senza seme'. Notevole il mancato accordo di genere e di numero tra il participio passato e il sostantivo cui si riferisce in aperto le finestre: cfr. S. ?KERLJ, Costrutti participiali del tipo " veduto la bellezza, «L'Italia dialettale», VIII, pp.117-178, 1932.

U. Caso-affine-È-segnalato-in and G. , 53 tutta in succhio: 'in eccitazione': cfr. almeno l'uso consimile rilevabile in DONI, Rime del BURCHIELLO comentate dal DONI, p.349

P. Trattati, 54 non ho fatto nulla: 'non ho combinato nulla, non ho avuto alcun risultato'; beninteso, qui fare ha senso lubrico: cfr, p.300

B. Casalegno, 55 et si cavi la berretta: per berretta 'prepuzio' vd. BOGGIONE ? CASALEGNO, Dizionario storico del lessico erotico italiano, p. 234, s.v. berretta, che ricorda proprio questo esempio. Una metafora affine compare nelle rime del Burchiello, ben note al Doni, ove si registra un scappucciato basato su cappuccio 'prepuzio': cfr. I sonetti del Burchiello, 2004.

F. Validi-punti-di-riferimento-in-merito-sono and . Bowers, Principles of Bibliographical Description

I. Paul-'s-bibliographies, D. G. L-''orlando-furioso-e, and . Tanselle, Per il concetto di ideal copy e le sue ricadute all'interno delle descrizioni bibliografiche di una singola edizione sono fondamentali le osservazioni di BOWERS, Principles of Bibliographical Description The Concept of «Ideal Copy», HARRIS, Bibliografia dell'«Orlando Innamorato», 2 voll., Modena, Panini ID., Letteratura e manufatti, pp.103-110, 1532.

. La-trascrizione-tende-alla-riproduzione-anche-dei-caratteri-oggi, non più in uso: riproduco dunque la esse lunga ('?' e '?''), la doppia esse ('ß' e 'ß'), e le vocali con titulus, 59 CH. M. BRIQUET, Les Filigranes. Dictionnaire historique des marques de papier dès leurs apparition vers 1282 jusqu'en

I. Dati-relativi-agli-esemplari-sono-stati-verificati-tramite-interrogazioni-del-sito-di and E. , htm, donde ricavo gli identificativi CNCE), dei siti del Servizio Bibliotecario Nazionale e dell'Associazione Italiana Biblioteche (accessibili rispettivamente agli indirizzi www.sbn.it e www.aib.it), e del Metaopac dell'Università di Karlsruhe, accessibile al sito www.ubka.uni-karlsruhe.de/kvk_en.html. Gli esemplari preceduti da asterisco sono mutili di una o più carte: quando nota, si specifica l'entità della lacuna, Tutti i siti sono stati interrogati per l'ultima volta il 5 marzo 2016

S. Secondo, C. Bongi, D. M. Delle-opere, and . Doni, Colle notizie sulla vita dell'autore, I, pp. LXXXI-CX: LXXXVII-LXXXVIII, si tratterebbe dell'«impresa dello stampatore Gualtiero Scotto», La nota fu corretta qualche anno più tardi in Gli annali della tipografia veneziana di Francesco Marcolini da Forlì

C. , F. , and M. Casali, forse fin d'allora rimase di sua proprietà questo legno che ritocca quanto detto in precedenza , e dopo di lui da I novellieri italiani in prosa, indicati e descritti da G. PASSANO. Seconda edizione migliorata e notevolmente accresciuta, Torino, Stamperia Reale, 1878, 2 voll., I, p. 261, secondo i quali si tratterebbe dell'impresa tipografica di «Nicolò Stupio, gentiluomo nativo di Alost in Fiandra», poi sodale di Gualtiero Scoto; di qui il sospetto «che la società dello Stupio e dello Scoto avesse qualche parte nella stampa di quest'opera del Doni». Secondo le indicazioni accessibili sul sito EDIT16, si tratterebbe della marca di Gualtiero Scoto, tipografo di origine fiamminga sul quale, tuttavia, si è ancora poco informati, il legno proverrebbe dalla «tipografia di Girolamo Scotto servirà verificare quale sia stata la parte di Nicolò Stupio, alias Nicolas de Stoop, e del succitato Scoto nella composizione materiale dell'opera. Difficile dire al momento quale sia stato il suo legame con il Doni o con il Marcolini, dacché le strade dei tre si incrociano in questa sola occasione. Si noterà per inciso l'erronea scrittura del nome greco «???? | ?? | ??», con «?» al posto di «?», e con inversione delle due lettere «??» (a meno che la lettura del cartiglio non vada fatta, per questa sola porzione testuale, pp.191-283, 1861.

L. Marca-fu-impiegata and . Dal, Doni e dal Marcolini per la stampa della Zucca del 1551-1552: vd. E. PIERAZZO, Iconografia della 'Zucca' del Doni: emblematica, ekfrasis e variantistica, «Italianistica», XXVII, pp.403-425, 1998.

. Su-questo-esemplare-cfr, I. Girotto, F. Di-un-seminario-su-anton, and . Doni, nota 40. 65 È erronea l'indicazione di SORELLA, Riedizioni, varianti e attacchi personali, pp.104-50

. Gli-incunaboli-della-biblioteca-statale-di-lucca, Catalogo descrittivo, 2 voll, 1990.

I. Di-cesare-e and G. Lucchesini, un esempio di raffinato collezionismo tra Settecento e Ottocento, pp.7-8, 1994.

. Cfr, Seconde partie, disposée par J.-L. NYON l'aîné. Contentant une très-grande quantité de Livres anciens et modernes, nationaux et étrangers, imprimés en différentes langues, dont la réunion forme des collections presque completes dans tous les genres, et principalement dans la classe des sciences et arts, de la poésie en général et de l'art dramatique, des romans, de l'histoire etc., dont la vente se fera dans les premiers jours de décembre 1784

C. Ogni-probabilità, esemplare è da identificare con quello registrato in Catalogo della libreria Capponi, o sia de' libri italiani del fu marchese Alessandro Gregorio Capponi, patrizio romano e furiere maggiore pontificio, Roma, appresso il Bernabò e Lazzarini, pp.1747-149

D. Bonamici, T. Lucca, and . Giusti, La copia in esame va probabilmente identificata con quella segnalata in Catalogo di opere biografiche e bibliografiche raccolte dal dott, p.66, 1893.